tag:blogger.com,1999:blog-29832391114118159862024-02-20T06:51:39.470-08:00TURISMO E CULTURA"L'ARTE E' UNA BUGIA CHE CI FA REALIZZARE LA VERITA'!"Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.comBlogger43125tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-18527107451711468452012-08-01T00:42:00.001-07:002013-09-21T15:28:15.712-07:00Piazza Maggiore<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-DAZcGnOz2z0/UBjdHixQt8I/AAAAAAAAANM/D_-66dNr4PI/s1600/bologna_piazza_maggiore.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-DAZcGnOz2z0/UBjdHixQt8I/AAAAAAAAANM/D_-66dNr4PI/s320/bologna_piazza_maggiore.jpg" height="211" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><i><span style="line-height: 115%;"><span style="color: red;">Piazza Maggiore</span> nasce come la piazza del popolo, infatti la definizione che
se ne dava nei secoli addietro è</span><span style="line-height: 115%;"> platea communis</span><span style="line-height: 115%;"> in cui veniva svolta la
maggior parte delle funzioni cittadine come le riunioni del popolo e il mercato
cittadino.La piazza come la si vede oggi è il risultato di numerosi interventi,
che hanno mirato nel corso degli anni a darle centralità non solo fisica, ma
soprattutto simbolica,e il ruolo di punto nevralgico della città lo conserva tuttora oggi.</span><span style="line-height: 115%;"> Difatti chiunque si reca a
Bologna nel suo girovagare alla fine si ritrova sempre al centro della piazza, ed è dalla stessa piazza che poi si diramano le strade e le viuzze
principali dove si svolge ancora adesso la vita sia diurna che notturna di
questo splendido capoluogo.</span></i></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><i> Nel medioevo la piazza prima di assumere tale
assetto accrebbe di numerosi palazzi, il piu antico è palazzo del
Potestà, la torre dell' Arrengo che chiamava con il suo suono i cittadini a raccolta,il
palazzo di Re Enzo, e ad ovest il palazzo D’Accursio conosciuto come il palazzo
comunale.Rimase come oggi incompiuta la facciata di san Petronio, la Basilica dedicata al
patrono della città. Nel 1400 la piazza assume la forma attuale e per volere
del Papa, e a tale riassetto e alla riqualificazione contribuì anche l’erezione della
statua del Giambologna che rappresenta in chiave allegorica il dio del mare, il
Nettuno, oggi luogo di raccolta di molti bolognesi.</i></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><i>La parte
centrale della piazza è caratterizzata da una piattaforma pedonale sopraelevata
detta il “crescentone” costruita nel 1934. Nel 1860, con l’unità d’Italia la
piazza fu intitolata a re Vittorio Emanuele II, oggi il monumento che celebra
il re a cavallo è visibile all’interno dei Giardini Margherita.</i></b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-Bzy0GR6NrDY/UBjc8yWIWzI/AAAAAAAAANE/liLD_QQyRMQ/s1600/piazza_maggiore_bologna.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><i><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-Bzy0GR6NrDY/UBjc8yWIWzI/AAAAAAAAANE/liLD_QQyRMQ/s320/piazza_maggiore_bologna.jpg" height="212" width="320" /></i></b></span></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><i>Ma forse la fama
di questa piazza piu che al suo passato di snodo politico o religioso si deve
al grande successo di una canzone del
piu grande dei bolognesi, Lucio Dalla che le dedica Piazza Grande, era cosi che
il cantautore amava definirla , nome simile alla piazza di Modena.<o:p></o:p></i></b></span></span></div>
<div style="background: #F9F1DE; line-height: 13.5pt; text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-85349681677070709912012-07-26T14:14:00.000-07:002012-07-26T14:14:20.133-07:00Le sette chiese in un unico capolavoro.la Basilica di S.Stefano<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-FkhTdDlESEc/UBGws4vCE4I/AAAAAAAAAMw/W9Vqi_f8wkI/s1600/577311_3900679964283_2064444652_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-FkhTdDlESEc/UBGws4vCE4I/AAAAAAAAAMw/W9Vqi_f8wkI/s200/577311_3900679964283_2064444652_n.jpg" width="200" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-ty4pA61XaEQ/UBGw8lFoVpI/AAAAAAAAAM4/csuL_5KKHzk/s1600/541136_3900683244365_1839326354_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://1.bp.blogspot.com/-ty4pA61XaEQ/UBGw8lFoVpI/AAAAAAAAAM4/csuL_5KKHzk/s320/541136_3900683244365_1839326354_n.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white;"><b><i><span style="color: red; font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">I</span><span style="color: #666666; font-family: inherit;">l complesso ecclesiastico di Santo Stefano sorge entro il centro storico bolognese dentro </span></i></b></span><b style="background-color: white;"><i><span style="color: #666666; font-family: inherit;">l’ultima cinta muraria, detta Circla, Il complesso viene abitualmente chiamato “le Sette Chiese” ed effettivamente la basilica si articola in una serie di edifici addossati l’uno all’altro che però non raggiungono più il numero di sette, che venne in realtà scelto dalla tradizione soprattutto per il suo valore mistico. Punto centrale e più antico del complesso stefaniano è laChiesa del Sepolcro, costruzione ottagonale a imitazione dell'Anastasis di Gerusalemme, edificata sul luogo indicato come quello della sepoltura e resurrezione di Gesù Cristo. </span></i></b></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="color: #666666; font-family: inherit;"><b><i>Delle sette chiese citate oggi ne rimangono solo quattro,fu san Petronio allora vescovo di <a href="http://www.italyguides.it/it/italia/emilia-romagna/bologna/bologna.htm" style="background-color: white;">Bologna</a><span style="background-color: white;">, a ideare la basilica che doveva imitare il Santo Sepolcro di Gerusalemme, l’aspetto del complesso è cambiato rispetto alle origini e anche le tradizionali "Sette Chiese", si sono ridotte a quattro. Si accede attraverso la Chiesa del Crocifisso qui si trova il Crocifisso della fine del 1300 che dà il nome alla chiesa. Nella navata sinistra si può ammirare una scultura del 1700 che raffigura il “Compianto su Cristo morto”. Una porta laterale conduce alla Chiesa del Santo Sepolcro, la costruzione più antica di tutto il complesso. 12 colonne circondano l’edicola che custodiva le reliquie di San Petronio, che furono ritrovate qui nel 1141. Secondo una curiosa usanza, le donne incinte di </span><a href="http://www.italyguides.it/it/italia/emilia-romagna/bologna/bologna.htm" style="background-color: white;">Bologna</a><span style="background-color: white;"> facevano trentatré giri attorno al sepolcro, uno per ogni anno di vita di Cristo, entrando a ogni giro nello stretto sepolcro per pregare; al termine del rito, si spostavano nella vicina chiesa del Martyrium per pregare davanti all'affresco della Madonna Incinta. Il corpo di San Petronio nel 2000 è stato spostato nella basilica che porta il suo nome e si è riunita alla sua testa, che già si trovava lì. Da allora il sepolcro, che ora è vuoto, non viene aperto più. </span></i></b></span></div>
<div>
<div style="text-align: left;">
<b style="background-color: white;"><i><span style="color: #666666; font-family: inherit;">Nella chiesa si trova anche una fonte d'acqua che ha un valore altamente simbolico: rappresenta il fiume Giordano, dove fu battezzato Gesù, anche se in realtà la fonte esisteva già nel tempio originario dedicato a Iside che si trovava proprio in quest’area, come testimoniano anche le sette colonne di marmo africano riutilizzate nel Sepolcro. </span></i></b></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<b style="background-color: white; color: #666666; font-family: inherit;"><i>Una porta laterale conduce alla chiesa dedicata a Vitale e Agricola, due martiri bolognesi, servitore e padrone, vittime della persecuzione di Diocleziano nel 305 d.C.. In origine era dedicata a San Pietro: qui infatti era stato ritrovato un sepolcro con la scritta "Symon" e si era sparsa la voce che fosse la tomba di Simone, il primo apostolo chiamato poi Pietro. Nonostante la notizia non avesse alcun fondamento storico, aveva attirato naturalmente numerosi pellegrini, distraendoli da Roma. Questo non piacque al papa che reagì in maniera non proprio diplomatica: fece scoperchiare e riempire di terra la chiesa. Solo settanta anni dopo fu permesso di ripristinare il luogo di culto, naturalmente col patto che fosse cambiato il suo nome. </i></b></div>
<div style="text-align: left;">
<b style="background-color: white; color: #666666; font-family: inherit;"><i>Tornando al buio del Sepolcro, si passa alla luce attraverso il “Cortile di Pilato”, chiamato così per ricordare il luogo dove fu condannato Gesù. Ai lati del cortile ci sono due porticati in stile romanico mentre al centro spicca una vasca di pietra: viene chiamata "Catino di Pilato", è un'opera longobarda dell’VIII secolo e riporta un'iscrizione sotto il bordo. </i></b></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="color: #666666; font-family: inherit;"><b><i><br /></i></b></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="color: #666666; font-family: inherit;"><b><i><br /></i></b></span></div>
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</div>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-62277544038941791032011-10-31T01:12:00.000-07:002011-10-31T01:12:59.259-07:00Il Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
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<em><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">La mostra "Il Rinascimento a Roma" indaga e approfondisce, per la prima volta, tutti gli aspetti artistici, architettonici ed urbanistici del Cinquecento a Roma. Curata da Maria Grazia Bernardini e Marco Bussagli, l'esposizione si articola in sette sezioni, che documentano il percorso artistico del XVI secolo, attraverso il passaggio dall'alto e superbo magistero dell'arte del primo Rinascimento, ancora sostanziato dalla cultura umanistica, ad un'arte fortemente condizionata da una nuova e coinvolgente spiritualità religiosa. In mostra sono esposti capolavori di Raffaello, quali l'Autoritratto e il Ritratto di Fedra Inghirami - entrambi prestati eccezionalmente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze - di Michelangelo, quale il David-Apollo proveniente dal Museo Nazionale del Bargello, di Sebastiano del Piombo, quale il Ritratto del cardinale Reginald Pole dell'Ermitage, e di molti altri artisti, tra cui Perin del Vaga e Francesco Salviati.<br />
</span></em><a href="http://www.fondazioneromamuseo.it/it/738.html"><em><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">http://www.fondazioneromamuseo.it/it/738.html</span></em></a><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-OyV_L-mLcY0/Tq5YO55E07I/AAAAAAAAAJM/QFeRhuQ2PRY/s1600/220639709-78f9ac0d-007e-41b3-869f-31213ca97338.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320px" ida="true" src="http://3.bp.blogspot.com/-OyV_L-mLcY0/Tq5YO55E07I/AAAAAAAAAJM/QFeRhuQ2PRY/s320/220639709-78f9ac0d-007e-41b3-869f-31213ca97338.jpg" width="241px" /></a></div><br />
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<em><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Cronologica, la mostra prende l'avvio dal pontificato di Giulio II della Rovere (1503-1513) e arriva fino al 1564, anno della morte di Michelangelo: 180 le opere organizzate in un percorso con sette sezioni in cui si vedono dipinti, sculture, disegni, incisioni e medaglie provenienti da molti musei internazionali e italiani, dai Musei Vaticani all'Ermitage di San Pietroburgo. Tra le opere più rappresentative, i ritratti di Raffaello, l'Apollo Davide di Michelangelo, le pitture di Sebastiano Del Piombo e quelle del Salviati. Per documentare l'importanza del rapporto con l'antico, è uscita da Palazzo Altemps anche la statua di Afrodite.</span></em><br />
<em><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Centrale è naturalmente il 1527, anno del Sacco di Roma, con la città messa a ferro e fuoco dalle truppe di Carlo V, data che fa da spartiacque, segna un prima e un dopo anche nelle arti e nel loro svilupparsi. La città "rinasce" di nuovo dopo il 1530, anno d'avvio del pontificato di Paolo III Farnese che commissiona a Michelangelo la decorazione della Cappella Sistina, ed è di quegli anni anche il colossale rifacimento della Basilica di San Pietro. In mostra, anche il modello ligneo dell'abside del progetto di rifacimento con le torri campanarie insieme ad altri documenti che raccontano gli anni della "fabbrica" della basilica. <br />
Completano la mostra alcune ricostruzioni in 3D della Loggia della Farnesina con gli affreschi di Amore e Psiche affrescata dalla scuola di Raffaello, della volta della Sistina e del Giudizio di Michelangelo riprodotte dalla tecnologia Enea. In mostra si "viaggia" attraverso lo splendore del pieno Cinquecento, passando dal pontificato di Giulio II e Leone X, per il rapporto con l'antico, dalla riforma di Lutero al sacco del 1527, passando per gli anni dei cosiddetti Fasti farnesiani. Una sezione speciale è dedicata a San Pietro e alla maniera a Roma a metà secolo, con dipinti di Taddeo e Federico Zuccari, a dimostrare come la lezione di Michelangelo e di Raffaello in pittura fosse già assorbita e rielaborata da una schiera di pittori. La conclusione, con una sezione sugli arredi, per mostrare la vita quotidiana a Roma nel pieno Cinquecento, dove nelle logge vaticane anche le mattonelle sono firmate da Raffaello. <!-- fine TESTO --> </span></em><br />
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<em><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span class="autore">25 ottobre 2011 - 12 febbraio 2012</span> Roma, Fondazione Roma Museo, Palazzo Sciarra</span></em></div>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-65480976688581437142011-10-29T00:17:00.000-07:002011-10-29T00:17:19.493-07:00EBOLI, e il suo Scorzamauriello<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><strong><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><em>La Notte dello Scorzamauriello", alternativa ebolitana all'anglosassone notte di Hallowen.<br />
rievocazione della tradizione dello Scorzamauriello, folletto dispettoso e altalenante tra il bene e il male. Una notte di animazione fatta di cantori, folletti, musica e balli che accompagnerà l’offerta enogastronomica con piatti tipici e prodotti del territorio.<br />
I cinque ristoranti dell'associazione, Ristorante Il Panigaccio, Osteria Gattapone, Trattoria Porta Dogana, Piazzetta Santa Sofia e Pizzeria Vico Rua, daranno vita ad una notte di animazione fatta di cantori, folletti, musica e balli che accompagnerà l'offerta enogastronomica con piatti tipici e prodotti del territorio. Un fine settimana da non perdere con le tradizioni e la dieta mediterranea.<br />
Il I Novembre, i cinque ristoranti de "Le tavole del borgo"in collaborazione con :Bar Fortuna, Amarcord Caffè, Pub Ginetti e Bar Rifrullo daranno vita ad un grande evento enogastronomico nel Chiostro di San Francesco, suggestivo scenario storico ed artistico, sito nel cuore del Centro Antico di Eboli.</em></span></strong><br />
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<strong><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><em><a href="http://www.letavoledelborgo.it/">http://www.letavoledelborgo.it/</a></em></span></strong></div>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-35108848976094060492011-09-26T01:07:00.000-07:002011-09-26T01:07:50.339-07:00SCAPPO DALLA CITTA'....<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-ruYgMSElfLg/ToAwur53RmI/AAAAAAAAAJI/LiE73kGBF58/s1600/trasimeno.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213px" kca="true" src="http://4.bp.blogspot.com/-ruYgMSElfLg/ToAwur53RmI/AAAAAAAAAJI/LiE73kGBF58/s320/trasimeno.jpg" width="320px" /></a></div><div style="text-align: left;"><strong><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><em>Dopo le belle vacanze estive appena trascorse cosa ci rimane? Si, guardare le belle foto, cercare di ricordare i profumi e i sapori dei cibi gustati..ma perchè non pensare ai mesi che stanno per arrivare e cercare di rilassarci anche in autunno? Sono numerosi gli eventi in programma ad Ottobre sopratutto in Umbria e se non avete mai visto un lago e provato la sensazone di pace e calma che tramette il solo guardarlo; allora approfittate di un breve week end...sul Lago Trasimeno...</em></span></strong></div><div style="text-align: left;"><strong><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><em><u>2 notti a soli 99 euro, con colazione e cena </u></em></span></strong></div><div style="text-align: left;"><strong><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><em>per prenotazioni contattatemi.</em></span></strong></div><div style="text-align: left;"><a href="http://www.lemoreeigelsomini.it/storia_scheda.php?idparagrafo=2">http://www.lemoreeigelsomini.it/storia_scheda.php?idparagrafo=2</a></div></div>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-19122672197497627622011-08-02T16:07:00.000-07:002011-08-02T16:07:23.412-07:00TROPEA..meta di miti e leggende, e di mare nostrum...<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div closure_uid_12091s="114" style="text-align: left;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><em closure_uid_12091s="219">Di TROPEA cosa si sa, bhè che è stata meta dei Greci, e dando fede allo storico Tucidide i territori della Grecia confinavano con essa tant'è che il nome stesso sembra sia di origine greca. I tropai ( trofei) erano infatti in punti ben evidenti nel mare per onorare Zeus. Dopo i Greci , fu la volta dei Romani che controllavando l 'ager vibonensis, e tracce della loro presenza sa Tropea sono dimostrate dai resti della villa con impianto termale ritrovata nella vicina Parghelia o della necropoli rinvenuta nella contrada San Pietro. Ma un'altra leggenda vede il nome della città legato alle tropaie, vento che spira dal mare verso terra, e che ancora oggi i marinai definiscono tropee, cioè vortici improvvisi..e difatti è la più accreditata anche da chi c'è stato e sa che il mare di Tropea è tanto bello ma anche maestoso.</em></span></div><div closure_uid_12091s="114" style="text-align: left;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><em>Ma veniamo ad alcuni miti e leggende che la rappresentano come il mito di Galera, scogli di forma strana a A cui sembra si legassero i galeotti , oppure la leggenda che narra della Madonna dell' isola, la statua che riuscì a far navigare le barche rimaste arenate.</em></span></div><div closure_uid_12091s="114" style="text-align: left;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><em>La statua miracolosa fu messa in una grotta, ma siccome non vi entrava fu fatto ordinare di segarle i piedi, a tal gesto la sega si spezzo e il falegname rimase paralizzato alle braccia. Successivamente divenne meta per ammalati ed infermi.</em></span></div><div closure_uid_12091s="114" style="text-align: left;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><em>Ma Tropea non è solo miti e leggende Tropea, un paese stupendo che fa rimanere estasiati chiunque abbia la fortuna di conoscerlo.un paese romantico con il suo centro storico, dove ci si può ritrovare la sera per un gelato o una passeggiata fra le innumerevoli viuzze cariche di storia e arte. Un centro storico pieno di vita e ricco di bancarelle, ristoranti e negozi di artigianato locale.<br />
Tropea, un paese tutt'uno con il mare. A picco sul mare, quando ti affacci da uno dei tanti belvedere del paese ti sembra di poter toccare con mano le acque limpide, piene di flora fauna e giochi d'ombra che difficilmente troverai altrove, con le onde che si infraggono, 70 metri in basso, a contatto con le spiagge. Spiagge bianche, pulite, che riescono a tenere una loro bellezza incontaminata nonostante le organizzate strutture ricettive.<br />
Chi viene a Tropea non può non visitare le tante chiese che sono sorte in questo paese grazie alla sua ricchezza, alle varie famiglie nobiliari e alla devozione dei Tropeani verso la Chiesa. Si contano ben 12 chiese di grande interesse culturale-architettonico e storico. Sono: Chiesa dell'Annunziata, Sanità, Santa Maria dell'Isola, Calvario Rosario (1618), Purgatorio (1847), Carmine (1569), Michelizia, S. Francesco di Paola, Cattedrale, del Gesù, S. Caterina.<br />
Sotto troverete delle brevi descrizioni riguardanti alcune Chiese di Tropea, con ciò che ogni chiesa ha di più interessante al suo interno. Il Duomo, o Cattedrale, è la più importante chiesa di Tropea. In stile normanno sorge su qualche rude di un'antica chiesa di rito greco (documenti sulle sue origini la fanno risalire al IV secolo). La Cattedrale odierna fu costruita intorno al XII secolo.<br />
Fù danneggiata gravemente (e in parte distrutta) da un terremoto nel 1905 e ricostruita fra il 1927-31, riprendendo la sua tradizionale figura artistica.</em></span></div><div class="testo" closure_uid_12091s="124" style="text-align: left;"><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><em>U Camiuzzu i focu è legato alla cacciata definitiva dei Saraceni da Tropea. Rappresenta una delle figure più odiate dai Tropeani, quella dell'infedele Turco che in groppa al suo cammello girava per Tropea e i casali per riscuotere le tasse, tasse che strozzavano l'economia di Tropea. "U camiuzzu i focu" rappresenta appunto un Turco in groppa al suo cammello. Mentre viene "ballato" iniziavano a scoppiare fuochi d'artificio in modo da rappresentare la vittoria dei Tropeani contro i Turchi.</em></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-btEtVo5dthk/TjiCLSFkmQI/AAAAAAAAAJE/Cg5KpRL6Hmc/s1600/tropea2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="212px" src="http://4.bp.blogspot.com/-btEtVo5dthk/TjiCLSFkmQI/AAAAAAAAAJE/Cg5KpRL6Hmc/s320/tropea2.jpg" t$="true" width="320px" /></a></div><div align="left" class="testo" closure_uid_12091s="124"> </div></div>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-18331736101357836462011-06-30T11:15:00.000-07:002011-06-30T11:15:46.075-07:00Agnone, una piccola perla del Cilento<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-Q0hiV_UoB-g/TgyvSHKvZAI/AAAAAAAAAJA/dyqajgVd5zA/s1600/agnone.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="213px" i$="true" src="http://3.bp.blogspot.com/-Q0hiV_UoB-g/TgyvSHKvZAI/AAAAAAAAAJA/dyqajgVd5zA/s320/agnone.jpg" width="320px" /></a></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 14pt;">Agnone, è la porta del Comune di Montecorice, frazione di recente incremento, la sua fortuna è dovuta al turismo ed alla emigrazione.<br />
Gli abitanti, fino agli anni 50, vivevano di solo due attività: la pesca, effettuata con mezzi poveri e rudimentali, e la fabbricazione dei "libani", corde prodotte con lo sparto.</span></i></b></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 14pt;">Oggi nonostante le notevoli trasformazioni dovute alla modernità, il piccolo centro attrae per la sua posizione e la bellezza dei luoghi che lo circondano, colorati dal verde dei pini d’Aleppo delle Ripe Rosse che fa contrasto con l’intenso azzurro del mare al punto da meritare la Bandiera blu.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></i></b></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 14pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"><a href="http://www.larampahotel.com/">http://www.larampahotel.com/</a></span></span></i></b></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 14pt;"><span style="mso-spacerun: yes;">Vi consiglio per una tranquilla e rilassante vacanza, all'insegna del riposo assoluto quello da fare invidia al più pigro degli uomini ,questa soluzione per le vostre vacanze.</span></span></i></b></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 14pt;"><span style="mso-spacerun: yes;">L'hotel LA RAMPA offre soluzioni per coppie e famiglie, ha un ottimo ristorante con uno splendido terrazzo da cui godere del panorama e il personale oltre che qualificato vi stupirà per la gentilezza e per il modo in cui sapranno farvi sentire importanti ed unici.</span></span></i></b></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 14pt;"><span style="mso-spacerun: yes;">In un piccolo borgo una volta di soli marinai, una piccola gemma del Cilento come Agnone , grazie all'hotel La Rampa vi sentirete come trasportati in un luogo molto più lontano, e perchè no oserei dire quasi magico...buona vacanza a tutti!!!!!!</span></span></i></b></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div></div>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0Agnone Cilento, Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, 84060 Montecorice SA, Italia40.2166667 157.4020761999999962 -44.765625 73.0312572 74.765625tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-42742463399717531862011-06-30T10:32:00.000-07:002011-06-30T10:32:25.158-07:00Salerno: presentati i “Concerti d’estate di Villa Guariglia”. Il Programma 2011 - Spettacoli - CilentoNotizie.it<a href="http://www.cilentonotizie.it/dettaglio/?ID=8220#.TgyzHuUEc5g.blogger">Salerno: presentati i “Concerti d’estate di Villa Guariglia”. Il Programma 2011 - Spettacoli - CilentoNotizie.it</a>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-65020710545864184732011-05-04T09:05:00.000-07:002011-05-04T09:05:00.881-07:00La notte dei musei. Il 16 maggio musei aperti fino alle 2.00 con spettacoli e manifestazioni a tema<a href="http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/Ministero/UfficioStampa/ComunicatiStampa/visualizza_asset.html_1022982204.html">La notte dei musei. Il 16 maggio musei aperti fino alle 2.00 con spettacoli e manifestazioni a tema</a>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-3514451476898602722011-04-07T12:53:00.000-07:002011-04-07T13:12:41.095-07:00Le Terme di Caracalla<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><strong><img height="212" id="il_fi" src="http://www.domuscornelia.com/roma/wp-content/uploads/2009/08/caracalla.jpg" style="padding-bottom: 8px; padding-right: 8px; padding-top: 8px;" width="320" /></strong><br />
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<strong>Cenni storici<br />
<em>Le Terme di Caracalla furono costruite tra il 212 ed il 217 d.C per volontà di Caracalla, il figlio dell'imperatore Settimio Severo, e lui stesso imperatore fino alla sua morte, nel 217. Sono conosciute anche come Terme Antoniniane, dal nome della dinastia Antoniniana, della quale faceva parte l’imperatore Caracalla,<br />
Dopo i restauri di Aureliano, le Terme smisero di funzionare nel 537, in seguito alla distruzione dell’impianto idrico ad opera degli Ostrogoti comandati da Vitige.<br />
La pianta rettangolare è tipica delle “grandi terme imperiali”. Le terme non erano solo un edificio per il bagno, lo sport e la cura del corpo, ma anche un luogo per il passeggio e lo studio. Si entrava nel corpo centrale dell’edificio da quattro porte sulla facciata nord-orientale. Sull’asse centrale si possono osservare in sequenza il calidarium, il tepidarium, il frigidarium e le natatio; ai lati di questo asse sono disposti simmetricamente attorno alle due palestre altri ambienti.</em></strong><br />
<strong><em>Le Terme di Caracalla sono uno dei rari casi in cui è possibile ricostruire, sia pure in parte, il programma decorativo originario. Le fonti scritte parlano di enormi colonne di marmo, pavimentazione in marmi colorati orientali, mosaici di pasta vitrea e marmi alle pareti, stucchi dipinti e centinaia di statue e gruppi colossali, sia nelle nicchie delle pareti degli ambienti, sia nelle sale più importanti e nei giardini. Per l’approvvigionamento idrico fu creato un ramo speciale dell’acquedotto dell’Acqua Marcia, l’Aqua Antoniniana. </em></strong></div>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-78736230329772276712011-03-08T15:57:00.000-08:002011-03-08T15:57:13.219-08:00Lorenzo Lotto in mostra alle Scuderie del Quirinale<iframe src="http://www.youtube.com/embed/JGgOUVIRLoI?fs=1" frameborder="0" width="480" height="295" allowfullscreen=""></iframe>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-4602467083923561092011-03-08T15:44:00.000-08:002011-03-08T15:44:44.463-08:00Presentazione dela mostra: "PALAZZO CARIGNANO. Gli appartamenti barocchi e la pittura del Legnanino"<a href="http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_561500812.html">Presentazione dela mostra: "PALAZZO CARIGNANO. Gli appartamenti barocchi e la pittura del Legnanino"</a>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-88141026385629228202011-01-15T12:08:00.000-08:002011-01-15T12:08:58.263-08:00Invito all’ascolto, oltre mille Comuni aderiscono all’iniziativa. Il 18 gennaio consigli comunali aperti dedicati alla musica popolare<a href="http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_864908005.html">Invito all’ascolto, oltre mille Comuni aderiscono all’iniziativa. Il 18 gennaio consigli comunali aperti dedicati alla musica popolare</a>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-5530096387843238532010-12-14T07:51:00.000-08:002010-12-14T07:55:05.276-08:00Ma dove credete di essere!!??..si è ancora il Molise,TERMOLI..<div style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><br />
</div><br />
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<div style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="1" height="302" hspace="3" src="http://www.primonumero.it/termoli/marineria/trabucchi/img/1.jpg" vspace="3" width="450" /></div><br />
<div align="justify"><em>La città di Termoli si estende oggi sulla costa molisana e verso l'interno, ma il suo centro propulsore è il piccolo promontorio sul mare Adriatico, sede del Borgo Antico, topograficamente diviso dal resto della città dalle mura di contenimento e dal Castello. </em></div><div align="justify"><em>Le attestazioni di vita più antiche risalgono all'età preistorica e romana e sono documentate dai ritrovamenti di necropoli preistoriche in contrada Porticone e Difesa Grande, nonché, in quest'ultima, da attestazioni ricognitive di villae romane.</em></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/_N4CddTp_hkE/TQeJjgdineI/AAAAAAAAAI0/X1rTygN8BM4/s1600/termoli.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><em><img border="0" height="239" n4="true" src="http://2.bp.blogspot.com/_N4CddTp_hkE/TQeJjgdineI/AAAAAAAAAI0/X1rTygN8BM4/s320/termoli.jpg" width="320" /></em></a></div><div align="justify"><em>Se ci sono stati dunque insediamenti preistorici, protostorici e di età storica, questi andrebbero ubicati sulle colline prospicienti la costa divise da corsi d'acqua. Probabilmente, in seguito alle scorribande dei barbari e ai momenti di crisi socioeconomica del basso impero, gli abitanti dei luoghi si sono rifugiati sul promontorio - zona facilmente difendibile, aperta com'era sul mare, su un promontorio alto, con un unico accesso alla terraferma.La prima attestazione di vita è la costruzione dell'edificio sul quale, in seguito, nel XII o XIII sec. è stata edificata la Cattedrale nella forma che vediamo noi oggi,La presenza, oltre dell'edificio sacro, anche del Castello, voluto forse da Federico II come torre di vedetta sull'Adriatico. </em></div><div align="justify"><em>Le invasioni veneziane e turche con saccheggi e devastazioni, terremoti, passaggi di proprietà tra dinastie e famiglie nobili hanno segnato un momento di calo durato fino al 1770 circa, quando fu concesso ai Termolesi di edificare anche lungo le due direttrici che dal Borgo andavano verso la costa e l'interno.</em></div><div align="justify"><em>Interessante è anche l'etimologia del nome: Civitas Thermularum è la dizione del gonfalone del Comune, quasi ad indicare che ci fossero delle terme, peraltro mai ritrovate. Altra interpretazione vuole che Termoli abbia la stessa radice di Terni e Teramo, vale a dire inter amnia, tra i fiumi, nel caso specifico Biferno e Sinarca. In ogni caso non si hanno attestazioni certe.</em></div><em>In ogni borgo medievale il centro propulsore di tutte le attività sociali, politiche e religiose è la piazza prospiciente la Chiesa madre. Alla piazza confluiscono tutte le strade e i vicoli. Un sistema difensivo fatto di mura, torri, fossati, ponti levatoi e porte fortificate protegge il borgo dagli assalti dei nemici.<br />
Nel borgo antico di Termoli, insediamento originario di una città che ha poi subito un notevole sviluppo urbanistico nell'entroterra, è possibile individuare tutti questi elementi.<br />
I simboli della storia della città, sono oggi la suggestiva scenografia degli incontri di cittadini e turisti.<br />
Quello che un tempo fu un borgo di pescatori, oggi è pervaso di elementi di un nuovo tessuto produttivo turistico: botteghe di artigianato artistico, pub, pizzerie, ristoranti.<br />
Resta del passato la Cattedrale, sulla piazza principale, in cui si venerano le reliquie di San Basso e San Timoteo, il Castello Svevo, imponente baluardo che accoglie il visitatore all'ingresso del Borgo, e il giro delle mura che domina sulle spiagge, sul porto e sul mare Adriatico.</em><br />
<em> L'identità di Termoli è chiaramente quella di città marinara. Anche oggi che il peso delle attività legate alla pesca si è per molti versi ridimensionato a favore di quelle collocate sulla terraferma.Tutto ciò premesso, il periodo che meglio e più di tutti gli altri ha caratterizzato la tradizione marinara della città di Termoli è stato quello delle paranze, le più diffuse imbarcazioni da pesca del medio Adriatico. Il termine paranza deriva dalla voce meridionale paro, paio, e sta ad indicare due barche che procedono in coppia per pescare a strascico.</em><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://farm4.static.flickr.com/3090/2447622162_4d5a684586.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="239" src="http://farm4.static.flickr.com/3090/2447622162_4d5a684586.jpg" width="320" /></a><em>Per soggiornare in questa splendida città del molise, in ogni periodo dell'anno io vi consiglio vivamente" Residenza Sveva"un esempio di ricettività alternativa, in cui sarete ospitati nelle abitazioni del centro storico e ponendo questo tipo di soggiorno, come un vero esempio di recupero del patrimonio storico culturale di una città, che vi assicuro non vi deluderà neanche sotto il profilo dell'ospitalità.</em></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><em><a href="http://www.residenzasveva.com/">http://www.residenzasveva.com/</a></em></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><em>piazza Duomo 11, Termoli(CB).</em></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="http://farm4.static.flickr.com/3090/2447622162_4d5a684586.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><em></em></a></div>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-19141140579190797842010-12-13T02:35:00.000-08:002010-12-13T02:35:55.026-08:00Oratino "uno dei borghi più belli d'Italia"<iframe src="http://www.youtube.com/embed/aNFL0NFZNzI?fs=1" frameborder="0" width="425" height="344"></iframe>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-91785171586755754042010-12-13T02:09:00.000-08:002010-12-13T02:32:40.101-08:00IL BORGO PIU' BELLO DEL MOLISE, ORATINO.<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: left;"><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><em>Caratteristico centro vicino al capoluogo, è posto in posizione dominante su buona parte della vallata del fiume Biferno; quando si giunge a Oratino si percepisce immediatamente di essere in un paese che richiama suggestioni particolari.. <br />
Il centro storico, vero gioiello del paese , ha riacquistato l'originale fascino di borgo medievale, grazie ad un apprezzabile restauro,<br />
Nel 1100 il nome del paese era Laretinum, ma poi si trasformò prima in Retino, poi, in Laratino e, infine, divenne Oratino. Di probabile origine longobarda, il feudo registrò l'avvicendarsi di diversi feudatari sino all'eversione della feudalitàNel centro abitato si può ammirare la <span style="font-family: Verdana;">Chiesa di Santa Maria Assunta</span>, di origini medievali, ma rimaneggiata nel corso dei secoli. All'interno troviamo un affresco nella volta della navata centrale che raffigura l'Assunzione della Vergine dipinto da Ciriaco Brunetti nel 1791.<u> </u>Ciriaco Brunetti</em></span></span></strong><a href="http://www.blogger.com/" name="brunetti"></a><br />
<span style="color: black; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><em><strong> </strong></em></span><span style="font-family: 'Times New Roman'; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="color: black; font-family: Arial; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><em><strong>Il centro storico (fa parte del club “Borghi più belli d’Italia”) è il vero gioiello del paese, mantiene l’originale fascino di borgo medievale. </strong></em></span><span style="color: black; font-family: Arial; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><em><strong>Nella vallata che degrada verso il Biferno, su uno sperone roccioso si erge la Rocca di Oratino, una struttura muraria quadrata, restaurata di recente. Sembra che detto baluardo facesse parte di un piccolo agglomerato urbano distrutto dal terremoto del 1456.</strong></em></span><span style="color: black; font-family: Arial; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><em>Passeggiando per il centro storico non è difficile scorgere la bellezza dei portali realizzati con cura dagli scalpellini locali; il più interessante è il portale del Palazzo ducale</em></span>.</strong><span style="color: black; font-family: Arial; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><shapetype coordsize="21600,21600" filled="f" id="_x0000_t75" o:preferrelative="t" o:spt="75" path="m@4@5l@4@11@9@11@9@5xe" stroked="f"> </shapetype></span></span></span></span></span></span></span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: left;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: left;"><lock aspectratio="t" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" v:ext="edit"><img height="111" src="http://www.messaggerooratinese.com/ORATINO.jpg" width="400" /><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><span style="mso-spacerun: yes;"><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><a href="http://turismo.provincia.campobasso.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1789/UT/systemPrint"><span style="color: purple;">http://turismo.provincia.campobasso.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1789/UT/systemPrint</span></a></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><a href="http://www.movoloco.it/2010/12/10/cultura-musica-mostre-nel-%e2%80%9cborgo-dei-centenari%e2%80%9d-a-oratino/"><span style="color: purple;">http://www.movoloco.it/2010/12/10/cultura-musica-mostre-nel-%e2%80%9cborgo-dei-centenari%e2%80%9d-a-oratino/</span></a></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div><br />
</lock><span style="font-family: 'Times New Roman'; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="color: black; font-family: Arial; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: black; font-family: Arial; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: black; font-family: Arial; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: black; font-family: Arial; font-size: 10pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><shapetype coordsize="21600,21600" filled="f" o:preferrelative="t" o:spt="75" path="m@4@5l@4@11@9@11@9@5xe" stroked="f"><stroke joinstyle="miter"></stroke><formulas><f eqn="if lineDrawn pixelLineWidth 0"></f><f eqn="sum @0 1 0"></f><f eqn="sum 0 0 @1"></f><f eqn="prod @2 1 2"></f><f eqn="prod @3 21600 pixelWidth"></f><f eqn="prod @3 21600 pixelHeight"></f><f eqn="sum @0 0 1"></f><f eqn="prod @6 1 2"></f><f eqn="prod @7 21600 pixelWidth"></f><f eqn="sum @8 21600 0"></f><f eqn="prod @7 21600 pixelHeight"></f><f eqn="sum @10 21600 0"></f></formulas><path gradientshapeok="t" o:connecttype="rect" o:extrusionok="f"></path></shapetype></span></span></span></span></span></span></span></span></span> </div>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-91638492461767604002010-12-12T08:06:00.000-08:002010-12-12T08:06:13.351-08:00Che bella scoperta che è stata il Molise!!!<span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;"><img src="http://www.eurovacanza.com/molise/hotel_alberghi_molise.jpg" /></span><br />
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<span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;"><span style="color: red; font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><em>Il nome Molise compare solo nell'alto Medioevo come quello di una contea normanna, derivando da quello di un castello di Molise.La storia di questa terra non conosce lo splendore delle corti; il Molise ha dunque tradizioni legate al suo popolo e questo fatto si può riscontrare anche nell'ambito dell'arte culinaria. </em></span></span><br />
<div align="justify"><span style="color: red; font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><em>Prima della dominazione romana, terminata con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476, la regione era abitata dai Sanniti e dai Frentani. </em></span></div><div align="justify"><span style="color: red; font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><em>Con la fine di Roma il Molise fu conquistato dagli Ostrogoti nel 535, e poi, nel 572, dai Longobardi che unirono i territori della regione al Ducato di Benevento.</em></span></div><div align="justify"><span style="color: red; font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><em>Nel 860, quindi, fu il turno dei Saraceni che, distrutte Isernia, Telese, Alife, Sepino, Boiano e Venafro, si stabilirono nella regione.</em></span></div><div align="justify"><span style="color: red; font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><em>Dal X secolo in poi si contano nove differenti città-stato: Venafro, Larino, Trivento, Bojano, Isernia, Campomarino, Termoli, Sangro e Pietrabbondante. Nel 1095 la più potente tra queste, Bojano, passò sotto il dominio del signore Normanno Hugo I di Molhouse, che molto probabilmente ha dato il suo nome alla regione. </em></span></div><div align="justify"><span style="color: red; font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><em>Verso la fine del XIII secolo la regione entra a far parte del Regno di Napoli, che ha dato una nuova spinta all'economia della zona portandola ad una leggera ripresa.</em></span></div><div align="justify"><span style="color: red; font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><em>Nel XVI secolo la regione entrò a far parte della provincia di Capitanata (Puglia), e nel 1806 divenne una provincia autonoma della regione Abruzzo.</em></span></div><span style="color: red; font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><em>Il paesaggio, soprattutto nell' alto Molise, è caratterizzato da grandi boschi, altipiani, vallate, laghi, in cui si inseriscono ogni tanto piccoli paesi costruiti sulla parte superiore dei promontori collinosi. La regione ospita una piccola parte del parco nazionale d' Abruzzo, Lazio e Molise che è habitat ideale di specie rare come il lupo, l' aquila, il cinghiale. </em></span><br />
<span style="color: red; font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><em>Per quanto riguarda l' arte e la cultura il Molise presenta suggestive aree archeologiche dei Sanniti, antichi abitanti della regione, e dei Romani, loro conquistatori e successori.<br />
Le tracce più importanti del periodo medievale si trovano invece principalmente nell' abbazia di San Vincenzo al Volturno e nelle cattedrali di </em></span><a class="prezzi" href="http://www.eurovacanza.com/strutture_html/idProvincia/418_lin/ita" id="Termoli" title="Termoli"><span style="color: red; font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><em>Termoli</em></span></a><span style="color: red; font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><em> e Larino.</em></span><br />
<div style="text-align: left;"><span style="color: red; font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><em>Ma la bellezza del Molise risiede soprattutto nelle sue atmosfere riservate, nei suoi paesaggi intatti, nei suoi paesini isolati: il fascino della visita sta quindi nella scoperta di questi posti.</em></span></div>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-75845701965282947012010-12-12T07:25:00.000-08:002010-12-12T07:25:41.351-08:00Caravaggio. La bottega del genio<a href="http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_2083397659.html">Caravaggio. La bottega del genio</a>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-53537900929200385442010-12-03T16:37:00.000-08:002010-12-03T16:37:46.496-08:00Festa Medievale di San Nicola, NarniA Narni dal 4 all’8 Dicembre si svolgerà la Festa Medievale di San Nicola, una occasione unica per rivivere le atmosfere del Natale Medievale, introducendo e propiziando quello attuale.<br />
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La Festa, che chiude il ciclo di Annus, si presenta come un tributo alla leggendaria figura di San Nicola, che entra nel costume cristiano negli anni del medioevo ma ha profonde radici fino ai Saturnalia romani, e questi quattro giorni di iniziative saranno aperti proprio dalla figura del Santo, il 4 dicembre alle ore 16.30, il quale arrivando con il suo sacco di doni, biscotti e cioccolatini sarà il protagonista dell’evento "Aspettando San Nicola, cum danze, canti, e soni". Per rispettare ulteriormente le tradizioni medievali il 6 dicembre , giorno dedicato a San Nicola Platea Ludica presenta: "Il corteo dell’Episcopello".<br />
<br />
Come vuole la tradizione non possono mancare in una rievocazione dal sapore natalizio i pasti succulenti e i giochi. Per quanto riguarda il ristoro, il re delle tavole imbandite sarà il maiale, carne tipica del mese di dicembre, con uno stand appositamente dedicato: "Cum Porco, vino et gaudio", in piazza dei Priori, presso il quale potrete gustare salsicce, costine, braciole, alla brace, innaffiate da vino locale; assolutamente da non perdere sono le due cene a tema presso l’Hosteria S. Maria "I Sapori delle Dodici Notti", che si svolgeranno sabato 4 con I Saturnalia e martedì 7 con la Festa dei folli, tra le pietanze dei due ricchi banchetti possiamo citare: “Torta de fungi, Rafioli de carne in brodo, Rosto de porco in cisame e Pan di spezie" per il primo menù, mentre per il secondo: "Fave infrante; Ambrogino di pollo alla frutta secca, Migliaccio, e Tortelli de bronza de porco".<br />
<br />
Tra tutti i giochi che animano da secoli il periodo natalizio, due si faranno viventi per la gioia di tutti coloro che vorranno partecipare o solo guardare. Il mercante in fiera diverrà domenica 5 dicembre il “Merchatante in Piazza” con carte giganti, e premi in palio; gli scacchi prenderanno vita mercoledì 8 con “L’Escac de l’Anello” una partita a in cui i Tre terzieri si sfideranno in un torneo in costume che ci consentirà di vedere gli splendidi abiti medievali della Corsa all’Anello, inoltre la città ospiterà per la prima volta, il Festival Scacchistico Città di Narni, organizzato dall’Associazione Tatanzak, con iscrizioni aperte a tutti.<br />
<br />
Per la prima volta a Narni, in occasione della Festa di San Nicola, e in Umbria, la tradizione nordica arriva in Italia: prodotto unico frutto del connubio tra la tradizione dei paesi del nord e il calore delle terre italiane, creata per Narni, la Birra di San Nicola, è la regina delle Birre di Natale<br />
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<img src="http://www.folclore.eu/pics/photo/2_4091_2009102692429.jpg" />Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-1606320853789605042010-12-03T16:18:00.000-08:002010-12-03T16:18:58.653-08:00Vininumbria - Mostra mercato nazionale<span style="font-family: Tahoma;">Dal 2 al 5 dicembre 2010 Terni ospiterà a P.zza Tacito la manifestazione Vininumbria , mostra mercato a carattere nazionale nella tensostruttura allestita per l’occasione nella quale gli espositori provenienti da tutti Italia presenteranno prodotti selezionati, con particolare attenzione a quelli doc e docg..</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/_N4CddTp_hkE/TPmHAZ_FJCI/AAAAAAAAAIw/OdT81262pbI/s1600/images_vini%252520%2528Custom%2529%252520%2528Custom%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="149" ox="true" src="http://4.bp.blogspot.com/_N4CddTp_hkE/TPmHAZ_FJCI/AAAAAAAAAIw/OdT81262pbI/s200/images_vini%252520%2528Custom%2529%252520%2528Custom%2529.jpg" width="200" /></a></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Tahoma;">La manifestazione è organizzata dal comune, dalla Cna, dalla Confartigianato e dalla Coldiretti.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Tahoma;"><u>TERNI</u></span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><span style="color: black;"><b>Terni</b>, l'antica Interamna Nahartium ("terra tra due fiumi", cioè il Nera ed il Serra), fu la patria dell'imperatore Marco Claudio Tacito e dello scrittore Cornelio Tacito nonchè di altri importanti personaggi del passato.</span></span><br />
<span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Dopo la metà del XIX secolo, Terni fu partecipe di quella rivoluzione industriale che le valse l'appellativo di "Manchester italiana". <br />
Il suo assetto attuale, soprattutto a causa dei pesanti bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, è prevalentemente moderno e dinamico. Nonostante questo, Terni conserva parte del suo centro antico ed alcuni notevoli monumenti. <br />
Tra questi ricordiamo in particolare la chiesa di San Francesco, duecentesca, con la bellissima Cappella Paradisi con affreschi del '300; l'antica chiesetta di Sant'Alò, piccolo gioiello romanico; la chiesa di San Salvatore, sorta probabilmente su un preesistente Tempio del Sole di epoca romana; quella di San Pietro con la sua interessante struttura absidale ed il suo chiostro; ed infine il </span><a href="http://www.bellaumbria.net/Terni/duomo_terni.htm"><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Duomo</span></a><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">, eretto nel XVII secolo. <br />
Degni di nota sono anche i resti dell'Anfiteatro romano, delle antiche mura e i quartieri medievali, con resti di antiche torri e bei palazzi. Tra questi è particolarmente interessante Palazzo Spada, attribuito al Sangallo. <br />
Terni, tuttavia, è soprattutto interessante per la sua architettura moderna: all'architetto Ridolfi, uno dei maggiori del nostro secolo, si deve piazza Tacito con la sua caratteristica fontana , corso del Popolo e largo villa Glori. Al famoso artista Arnaldo Pomodoro si deve invece l'</span><a href="http://www.bellaumbria.net/Terni/Obelisco_Pomodoro.htm"><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Obelisco "lancia di luce"</span></a><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">. <br />
Qui inoltre si trova la </span><a href="http://www.bellaumbria.net/Terni/San_Valentino.htm"><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Basilica di San Valentino</span></a><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"> che custodisce il corpo del Santo, vescovo della città martirizzato nel III secolo d.C., oggi eletto in tutto il mondo patrono degli innamorati. <br />
A 6 km dal centro si trova la </span><a href="http://www.bellaumbria.net/Terni/Cascata_delle_Marmore.htm"><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Cascata delle Marmore</span></a><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">, che con un salto complessivo di 165 metri è la cascata più alta d'Europa. <br />
Nelle più immediate vicinanze meritano una visita i resti di Carsulae, antica citta' romana, il grazioso paese medioevale di </span><a href="http://www.bellaumbria.net/Terni/Cesi.htm"><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Cesi</span></a><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">, ed il </span><a href="http://www.bellaumbria.net/Terni/Piediluco.htm"><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Lago di Piediluco</span></a><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"> con il suggestivo paesino omonimo. <br />
Fra le più importanti manifestazioni che sono organizzate nella città merita senza dubbio un nota particolare la rievocazione di tradizioni popolari del </span><a href="http://www.bellaumbria.net/Terni/cantamaggio.htm"><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">Cantamaggio</span></a><span style="color: black; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">.</span><br />
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<img height="238" src="http://magazine.voiaganto.it/wp-galleryo/terni-san-valentino/duomo_terni.jpg" width="320" />Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-1467971789569115392010-11-29T02:58:00.000-08:002010-11-29T02:58:11.360-08:00VAN GOGH, biografia.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_N4CddTp_hkE/TPOGaAPxXgI/AAAAAAAAAIk/9wD6jjqxSYw/s1600/20or.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" ox="true" src="http://1.bp.blogspot.com/_N4CddTp_hkE/TPOGaAPxXgI/AAAAAAAAAIk/9wD6jjqxSYw/s320/20or.jpg" width="260" /></a></div><strong><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: black; mso-bidi-font-family: Arial;">Figlio di un pastore protestante e primo di sei figli, Vincent Willem van Gogh nacque il 30 Marzo 1853 nel villaggio di Groot Zundert, nella regione del Brabante settentrionale. A 17 anni si recò all'Aja, ove, grazie alla raccomandazione dello zio, , cominciò a lavorare come apprendista per la filiale della casa d'arte parigina Goupil & Cie. Van Gogh potè così apprezzare le opere a sfondo contadino di Millet e quelle della "scuola di Barbizon". Nel 1873 Vincent venne trasferito alla filiale di Londra, mentre Theo, il fratello minore, nato nel 1857, venne assunto in quella di Bruxelles; iniziò così tra i due una intensa corrispondenza. Vincent non amava il suo lavoro di mercante d'arte, egli voleva seguire le orme di suo padre e diventare un predicatore, così, nel 1876, si licenziò. Si trasferì ad Amsterdam per preparare l'esame d'ingresso alla facoltà di Teologia ma ben presto abbandonò questo progetto per dedicarsi alla predicazione ai poveri; così, nel 1879, si recò nel Borinage, regione mineraria del Belgio, dove i lavoratori vivevano miseramente, per compiere la sua opera di apostolato; ma, a causa di uno zelo eccessivo che rasentava il fanatismo, l'incarico non gli fu rinnovato. Fu dopo questa terribile delusione che maturò in Vincent la scelta definitiva a favore della professione artistica e fu sempre in questo periodo che Theo iniziò a mandare al fratello dei soldi, che diventeranno prograssivamente la sua unica fonte di sostentamento. Come aveva fatto in precedenza per l'impegno apostolico, dedicò ora ogni energia a quello artistico; nonostante disegnasse da tempo, van Gogh non aveva mai ricevuto un'educazione specifica. Aveva utilizzato un manuale di autoapprendimento ove erano riprodotti modelli in gesso e opere di grandi maestri da copiare. Alla fine dell'81 cominciò a prendere lezioni da Anton Mauve, suo cugino acquisito ed esponente di spicco della "scuola dell'Aja", ma i loro rapporti si deteriorarono in breve tempo.<br />
Vincent conobbe la prostituta Clasina Hoornik, detta Sien, già madre di una bambina di 5 anni e in attesa di un altro figlio. Nel doppio desiderio di redimerla e di avere finalmente una propria famiglia, van Gogh la prese in casa con sè, ma ben presto si rese conto dell'impossibilità di conciliare la progettata vita familiare con l'impegno esclusivo che </span><span style="color: black; mso-bidi-font-family: Arial;">intendeva</span></span></strong><span style="color: black; font-size: 16pt; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><strong> dedicare all'attività artistica e ruppe il legame con Sien.<br />
Pur continuando a disegnare, cominciò a dedicarsi intensivamente alla pittura a olio, rappresentando con realismo la campagna solitaria e il lavoro nei campi; fu in questo periodo che dipinse "i mangiatori di patate" considerato il suo capolavoro del periodo olandese. Nel marzo del 1985 il padre di Vincent morì improvvisamente e, nonostante i loro rapporti fossero da tempo problematici, l'evento colpì profondamente van Gogh; nel settembre dello stesso anno, poi, Vincent fu sospettato di essere il responsabile della gravidanza di una giovane che gli aveva fatto da modella ed il </strong></span></span><span style="color: black; font-size: 18pt; mso-bidi-font-family: Arial;"></span></div><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><strong>curato cattolico della cittadina proibì ai contadini di posare per il pittore; così, a fine anno Vincent partì nuovamente, per trasferirsi ad Anversa.<br />
Da Anversa ben presto si recò a Parigi dove frequentò diverse lezioni all'atelier di Félix Cormon, un pittore accademico molto noto all'epoca; sempre a Parigi conobbe personaggi del calibro di Toulouse-Lautrec, Monet, Renoir, Degas, Pissarro; ma, almeno inizialmente, le opere degli impressionisti non lo colpirono positivamente, come aveva raccontato alla sorella Wil: "le loro opere sono brutte, disordinate, mal dipinte e mal disegnate, sono povere di colore e addirittura spregevoli". Ben presto, però, cambio opinione e, malgrado non si considerasse impressionista, schiarì notevolmente la propria tavolozza ed espresse grande ammirazione nei confronti dei nudi femminili di Degas e dei paesaggi di Pissarro. Van Gogh aveva cominciato a frequentare la bottega di père Tanguy, uno di quei commercianti di colori che vendevano a poco prezzo i dipinti di giovani artisti anticonvenzionali. Fu presso Tanguy che Vincent strinse amicizia con Emile Bernard e fece la conoscenza di Gauguin. Nel 1887 Van Gogh organizzò una mostra presso il Restaurant du Chatelet, con l'intenzione di riunire tutti i suoi nuovi amici; vi espose parecchie opere di Bernard e Gauguin, ma, con suo grande dispiacere, non parteciparono i neoimpressionisti. La vita a Parigi non si rivelò affatto semplice; le città non erano mai state il suo ambiente ideale e, spinto anche dai soggiorni bretoni di Gauguin, van Gogh decise di lasciare la capitale, alla ricerca di un abiente solitario e rilassante e così, nel Febbraio del 1888, van Gogh partì alla volta di Arles, in Provenza.<br />
I colori accesi del sud erano esattamente ciò di cui aveva bisogno per sviluppare la sua pittura verso uno stile proprio, slegato dall'influenza dell'impressionismo. Sebbene si sentisse finalmente sulla strada giusta, voleva condividere con amici e colleghi le prorie idee, promuovendo la nascita di una comunità di pittori. Prese in affitto ad Arles la Casa Gialla, protagonista di un celebre dipinto e scrisse a Gauguin e Bernard invitandoli a raggiungerlo. L'invito venne accolto solo da Gauguin; Vincent provava nei confronti di quest'ultimo una profonda ammirazione e desiderava ardentemene la compagnia di qualcuno con cui condividere tempo, idee e passioni; dal canto suo, tuttavia </strong></span><span style="font-size: 18pt; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><strong>Gauguin, che coltivava il sogno di tornare in Martinica e si riteneva nettamente superiore a tutti i suoi colleghi, non condivideva l'entusiasmo dell'amico, comunque, dopo una serie di titubanze, raggiunse Arles alla fine dell'ottobre 1888. I loro caratteri e le propensioni artistiche tendevano però a scontrarsi; tanto Gauguin voleva allontanarsi dalla realtà, quanto Vincent voleva coglierne l'emozione. Nel giro di poco più di un mese i loro rapporti si fecero sempre più tesi; Vincent, presagendo la fine dello "studio del sud" e, dunque, del suo sogno, divenne preda di una crescente tensione, finchè, una notte in cui aveva visto Gauguin uscire di casa, si mutilò l'orecchio destro con un rasoio. Gauguin, appresa la notizia, partì per Parigi senza vedere l'amico. Ripresosi, Vincent parlò in modo sereno del suo stato di esaurimento, affermando di non poter invitare altri pittori per il timore di nuove ricadute. Una volta dimesso riprese a lavorare, ma i cittadini di Arles firmarono una petizione chiedendone l'internamento.<br />
Vincent decise di farsi ricoverare nel manicomio di Saint-Rémy, non lontano da Arles; non riceveva nessuna cura specifica ed aveva il permesso di dipingere anche fuori del ricovero. Se il luogo gli assicurava una certa tranquillità, l'atmosfera deprimente non risollevava certo il morale del pittore, che accettò la propria malattia perdendo ogni speranza di guarigione. Il suo stile era ancora in evoluzione, in direzione di una sempre maggiore espressività e la sua fonte di ispirazione continuava ad essere la natura. Pochi mesi dopo Van Gogh fu preda di una nuova fortissima crisi, che lo gettò in una profonda depressione, acuita dalla proibizione di dipingere senza autorizzazione, poiché, nel corso del suo ultimo attacco aveva tentato di ingerire dei colori. Non potendo uscire, eseguì numerose copie da Millet, Delacroix, Rembrandt e Daumier e cominciò a coltivare il proposito di tornare al nord per evadere da un ambiente sempre più soffocante. Il suo ideale era quello di vivere insieme a un altro pittore e Theo pensò a Pissarro; la moglie dell'artista, però, che temeva la presenza di una persona instabile a contatto con i figli, si oppose, e Pissarro suggerì allora di contattare il dottor Paul Gachet, un medico di Auvers-sur-Oise, amante dell'arte ed amico di diversi artisti.<br />
Il 16 Maggio 1890, Vincent lasciava la Provenza alla volta di Auvers. Gli ultimi mesi erano stati sereni: Theoaveva avuto un figlio, e lo aveva chiamato Vincent; dieci suoi dipinti di Arles e Saint-Remy avevano ricevuto grandi apprezzamenti alla nuova esposizione degli Indépendants, soprattutto da parte dei colleghi, tra cui Monet, Pissarro, Bernard e Gauguin. Una volta ad Auvers, Vincent entrò immediatamente in sintonia con l'eccentrico dottor Gachet e nel giro di due settimane aveva già iniziato il suo ritratto. A turbare il suo equilibrio fu però una serie di problemi capitati a Theo, che entrò in rotta con i suoi principali e, contemporaneamente dovette fronteggiare la malattia di sua moglie e suo figlio. Vincent risentì fortemente della situazione e, nuovamente attanagliato dall'angoscia, ebbe un violento diverbio con Gachet, fino a rompere i rapporti.<br />
Terrorizzato dall'idea di avere nuovi attacchi, il 27 Luglio si sparò un colpo di rivortella nei campi, dove era uscito per dipingere. Ferito, tornò in paese, chiudendosi in camera sua; presto fu raggiunto da Gachet e da Theo, ma il pittore aveva ormai perso ogni volontà di vivere e morì la notte del 29 luglio.<br />
Per Theo il colpo fu terribile, egli dedicò ogni sua energia per organizzare una retrospettiva delle opere del fratello; tuttavia, non vide realizzati i suoi progetti; in poche settimane perse la ragione e mori in Olanda sei mesi dopo il fratello.<br />
Gli amici mantennero l'impegno e le dieci tele di Vincent esposte alla mostra degli Indépendants nel 1891 furono le più ammirate della rassegna: Il critico Octave Mirbeau gli dedicò un articolo appassionato, deplorando la scomparsa prematura dell'artista e il fatto che egli fosse "morto così oscuro, così ignorato".</strong></span></span><br />
<span style="font-size: 18pt; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><strong>Praticamente sconosciuto in vita, van Gogh è divenuto in seguito un artista celebratissimo. La natura stessa della sua pittura, così personale ed emotiva, ha portato a considerarlo un artista unico, diverso da tutti e, anche se il suo esempio fu fondamentale per molti successivi movimenti artistici, Vincent è rimasto completamente senza allievi, una di quelle "meteore" che ha cambiato il corso della sotria dell'arte<br />
Camille Pissarro aveva detto di lui: "costui o diventerà pazzo, o ci farà mangiare la polvere a tutti quanti. Se poi farà l'uno e l'altro non sono in grado di prevederlo".</strong></span></span><br />
<span style="font-size: 18pt; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><strong> </strong></span><a href="http://www.vangogh.altervista.org/capolavori/capolavori.html"><span style="color: purple; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><strong>http://www.vangogh.altervista.org/capolavori/capolavori.html</strong></span></a></span><br />
<span style="font-size: 18pt; mso-bidi-font-family: Arial;"><a href="http://www.vangoghgallery.it/"><span style="color: purple; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><strong>http://www.vangoghgallery.it/</strong></span></a></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
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<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;"></div>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-73951712522320747302010-11-27T05:21:00.000-08:002010-11-27T05:21:44.535-08:00Vittoriano, Van Gogh da record - Affaritaliani.it<a href="http://www.affaritaliani.it/roma/van_gogh_record231110.html">Vittoriano, Van Gogh da record - Affaritaliani.it</a>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-22829859324514990552010-11-16T02:08:00.000-08:002010-11-16T02:08:16.492-08:00Florens 2010: Settimana Internazionale dei Beni Culturali e AmbientaliFIRENZE..AMORE MIO....per chi volesse pernottare nella meravigliosa città del Rinascimento, la culla della cultura italiana per questa manifestazione accessibile a tutti e assoluatemte GRATUITA , mi contatti.
<a href="http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_6360354.html">Florens 2010: Settimana Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali</a>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-66020624832355330952010-11-16T02:02:00.000-08:002010-11-16T02:02:00.379-08:00Al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia torna il Cratere di Euphronios<a href="http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_231153852.html">Al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia torna il Cratere di Euphronios</a>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2983239111411815986.post-34419240868515482962010-11-09T09:34:00.000-08:002010-11-09T09:34:30.246-08:00Jazz News: Segni d'infanzia - Mantova - 7-14 nov.<a href="http://italia.allaboutjazz.com/php/news.php?id=3660">Jazz News: Segni d'infanzia - Mantova - 7-14 nov.</a>Annalisahttp://www.blogger.com/profile/03476146235988050158noreply@blogger.com0