"Sedetevi, e lasciate che pensi a tutto io per farvi trascorrere un week end..rilassante.."

martedì 7 settembre 2010

Orvieto,cenni storici.

NECROPOLI  ETRUSCA
Il territorio di Orvieto fu abitato dagli Etruschi che ne hanno lasciato traccia nella Necropoli di Cannicella e del Crocifisso del Tufo. Ma i colonizzatori romani, finirono per dare vita a quella che oggi vediamo, soprattutto per la costruzione delle vie fluviali denominata “Urbs Vetus. Presa dai Goti, poi dai Bizantini , Orvieto divenne possedimento stabile dei Longobardi fino al IX sec.in cui svilupperà un periodo di progresso politico ed artistico, e fu oggetto del desiderio di molte famiglie . In seguito divenuta residenza preferita dai papi , soprattutto per la sua posizione strategica facilmente difendibile, visse il questo periodo più florido e fiorente per la città dal punto di vista artistico sostenuto dai mecenati prelati. Fu annessa al territorio italiano nel 1860, ed oggi è annoverata tra le perle della regione Umbria anche per la sua posizione strategica, molto vicina a principali città come Roma, Arezzo, e soprattutto il lago di Corbara e il Lago di Bolsena. Altri edifici, che caratterizzano, la città sono la Chiesa di S. Andrea, con il suo campanile quadrangolare, la Chiesa di S. Giovenale, luogo di culto romanico con una torre campanaria, il Palazzo di Papi, il Palazzo Soliano, noto come il palazzo di Bonifacio VIII, il pozzo di S. Patrizio, che assieme al Duomo è il più celebre monumento, un pozzo la cui costruzione fu voluta per la raccolta dell’acqua, progettato da Antonio da Sangallo il Giovane. La particolarità del pozzo è che è costituito da due rampe di scale parallele, ma non comunicanti.
Pozzo di S.Patrizo
 Tra le manifestazioni più note, si distinguono la Festa della Palombella, a Pentecoste e la Processione del Corpus Domini, in costume d’epoca., ed oggi è scenario di una delle più belle Rassegne Jazz “Umbria Jazz Winter”.

La Festa della Palombella ha antiche origini, fu istituita infatti per volere della famiglia Monaldeschi ad Orvieto nel XV secolo.
Il giorno della Pentecoste sul tiburio della Chiesa di San Francesco si colloca un'edicola raffigurante l'Empireo in cui si vede una colomba bianca, mentre sulle gradinate del Duomo che si trova di fronte, viene collocato un tabernacolo raffigurante un cenacolo.A mezzogiorno, dall'Empireo partono fuochi d'artificio, mentre la colomba lungo la corda metallica scende verso il tabernacolo.Dall'andamento della cerimonia si traggono auspici per l'anno a venire. Le associazioni animaliste forse riusciranno già dalla prossima edizione a far sostituire la povera colomba bianca con una posticcia.
Originariamente la festa della "Palombella" si svolgeva all'interno del Duomo, dal 1845 in poi, per rispetto della santità ed incolumità della Cattedrale, si spostò sulla piazza del Duomo, facendola partire dai tetti dei palazzi Saracinelli e Faina. Soltanto dal 1940, dal tetto della Chiesa di San Francesco.
Informazioni utili:
La Festa della Palombella ha luogo in piazza del Duomo - Orvieto (Terni)
Tel. +39.0763.34.17.72











 








DA UN MIRACOLO, QUELLO DI BOLSENA, SORGE UN DUOMO IMPONENTE, DOVE? AD ORVIETO

Il miracolo di bolsena, R. Sanzio
Secondo la tradizione, nel 1263 (o 1264) un sacerdote boemo, Pietro da Praga, fu assalito dal dubbio sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrati.In un periodo di controverse teologiche sul mistero eucaristico, il sacerdote intraprese un pellegrinaggio verso Roma, per pregare sulla tomba di Pietro e placare nel suo animo i dubbi di fede che, in quel momento, stavano mettendo in crisi la sua vocazione. La preghiera, la penitenza e la meditazione nella basilica di San Pietro rinfrancarono l'animo del sacerdote, che riprese quindi il viaggio di ritorno verso la sua terra,ma sulla via Cassia, si fermò a pernottare nella chiesa di Santa Cristina a Bolsena.Il ricordo della martire Cristina, la cui fede non aveva vacillato di fronte all'estremo sacrificio del martirio, turbò nuovamente il sacerdote e, il giorno dopo, chiese di celebrare messa nella chiesa. Di nuovo tornò l'incertezza di quello che stava facendo; Di nuovo i suoi dubbi cominciarono a turbargli la mente e il cuore; pregò intensamente la santa perché intercedesse presso Dio di donargli quella forza.Al momento della consacrazione, mentre teneva l'ostia sopra il calice, pronunciate le parole rituali, questa apparve visibilmente rossa di sangue, al sacerdote mancò la forza di completare il rito e fra stupore ed emozione avvolse l’eucarestia e la portò con se in sagrestia. Accompagnato dai canonici di Santa Cristina e dai testimoni del prodigio, si recò nella vicina Orvieto dove temporaneamente soggiornava con la sua corte papa Urbano IV, al quale confessò il suo dubbio chiedendo il perdono e l'assoluzione. Il sommo pontefice inviò subito a Bolsena, Giacomo, vescovo di Orvieto, accompagnato, secondo la leggenda, dai teologi Tommaso d'Aquino e Bonaventura da Bagnoregio, per verificare il fatto e portare fino a lui le reliquie. Nello stesso tempo, durante la permanenza di Urbano IV a Orvieto, venne istituita dal pontefice la solennità del Corpus Domini.

(Benedetto Buglioni, La Messa di Bolsena 1496)

La cattedrale di allora, agli orvietani sembrò indegna per custodire la reliquia, cosi iniziarono i lavori per la costruzione di una nuova chiesa che avrebbe superato tutte le altre in splendore e magnificenza..per secoli il legame tra il miracolo e la costruzione del Duomo è sopravissuto, considerato di solido fondamento anche da studiosi come Luigi Fiumi. Papa Giovanni Paolo II( Il Grande aggiungo io, e scusate se è poco..) ha recentemente cercato di far chiarezza su questa leggenda" affermando, nell'omelia pronunciata dal Duomo di Orvieto il 17 giugno 1990, giorno del Corpus Domini, che: "anche se la sua costruzione [del Duomo] non è collegata direttamente alla solennità del Corpus Domini, istituita dal papa Urbano IV con la Bolla Transiturus, nel 1264, né al miracolo avvenuto a Bolsena l'anno precedente, è però indubbio che il mistero eucaristico è qui potentemente evocato dal corporale di Bolsena, per il quale venne appositamente fabbricata la cappella, che ora lo custodisce gelosamente".
http://www.opsm.it/
                                                                          IL DUOMO

La costruzione avvenne nel 1290, a cui partecipa al progetto Arnolfo di Cambio, viene innalzato una ampio vano, con transetto e le navate che furono unificate grazie ad archi longitudinali., intorno al 1308 si convoca da Siena l'architetto e scultore Lorenzo Maitani per dar consolidamento alle strutture murarie ( i suoi progetti sono oggi nel Museo dell'opera del Duomo)La facciata segue uno schema fortemente geometrico con lastre marmoree scolpite e che intendono, come di consueto fa la storia dell'arte, narrare le scene bibliche sia dell'Antico Testamento, che  Evangeliche.L'intervento di Maitani segnava così l'ingresso del gotico nella costruzione e fu così determinante che il Duomo è rimasto legato al suo nome. Al suo progetto, che condusse fino alla balconata, lavorarono tutti gli artisti che dopo di lui si susseguirono nella direzione del cantiere. Ma forse pochi sanno che prima del Duomo esistevano infatti due chiese, la chiesa episcopale di S. Maria, piuttosto malridotta, e la chiesa parrocchiale di S. Costanzo. Alcuni studiosi hanno fatto delle ipotesi per localizzare le due chiese: si può sostenere che la chiesa posizionata sotto la navata centrale dell'attuale Duomo (della quale esistono le fondamenta) sia stata quella di S. Costanzo; mentre della chiesa di S. Maria de episcopatu è invece  quello dell'attuale palazzo Soliano vicino al vescovato vecchio.
All'inizio del Quattrocento fu deciso, come si era fatto in precedenza per la cappella del Corporale, di utilizzare i contrafforti e gli archi rampanti costruiti dal Maitani per aggiungere al duomo un'altra cappella, la Cappella Nova o di S. Brizio, i cui lavori saranno conclusi nel 1444,Tra i pittori famosi del tempo la scelta cadde sul Beato Angelico col quale l'Opera del Duomo stipulò un contratto nel 1447, e nello stesso anno il pittore si trasferì a Orvieto con la sua équipe, di cui facevano parte Benozzo Gozzoli e altri aiuti ai quali si aggiunse l'orvietano Pietro di Nicola Baroni.Il tema degli affreschi stabilito con l'Angelico fu il Giudizio Universale Passeranno cinquant'anni esatti (1449-1499) perché dopo qualche perplessità sulla scelta del pittore si affidasse a Luca Signorelli l'incarico di completare un'opera appena iniziata. Il tema naturalmente rimase lo stesso ma il programma iconografico delle pareti fu certamente rivisto. Signorelli predispone scenograficamente al disopra del cornicione orizzontale centrale lo spazio illusorio che accoglierà, adattandole ai comparti architettonici, le grandi scene evocate dal Giudizio Universale, le scene sono cosi disposte: Anticristo, Finimondo, Resurrezione della carne, Giudizio, Eletti/Paradiso e Dannati/Inferno così convincente eppure incredibile, realistica e pura finzione. L'unico modo corretto ,che si può consigliare al visitatore, per ammirare il capolavoro del Signorelli lo suggerisce lui stesso, ritratto in un angolo mentre guarda la sua opera.
Orari per visitare il Duomo:
feriale: 9,30 - 13,00 14.30- 17.00


festivo: 14.30- 17.30    Biglietteria: tel 0763 343592 biglietteria@operadelduomo.it