"Sedetevi, e lasciate che pensi a tutto io per farvi trascorrere un week end..rilassante.."

martedì 14 settembre 2010

Alla Fiera del Levante di Bari 21 opere del maestro Andy Warhol


La Provincia di Bari si presenta alla prossima Fiera del Levante con un abito internazionale e moderno: una mostra di 21 opere del maestro della pop art, Andy Warhol. Serigrafie, fotografie e pezzi unici, concesse in prestito gratuito da un collezionista privato romano amico dell’assessore alla cultura della Provincia di Bari, Nuccio Altieri.
Tra le più note opere in mostra ci sono i barattoli di pomodoro Campbell, la sedia elettrica e la fotografia dello stesso Warhol. Nelle intenzioni del presidente della Provincia, Francesco Schittulli, c’è la volontà di portare i giovani alla Fiera del Levante, autentico mito popolare dei Baresi.

Si chiama “Villaggio giovani”, ed è un Centro di incontro e formazione giovanile che sarà presente alla prossima edizione della Fiera del Levante, in programma a Bari dall’ 11 al 19 settembre. Il Villaggio è finalizzato alla diffusione dei principi di solidarietà e legalità attraverso spazi espositivi e di aggregazione per la realizzazione di interventi nel settore culturale, del tempo libero, dello sport e del lavoro diretti a promuovere lo sviluppo della persona e della dignità dell’uomo onde prevenire e contrastare l’insorgere di devianza e di emarginazione. L’iniziava si svolgerà nel Padiglione n.177 dell’Ente Autonomo Fiera del Levante di Bari, grazie alla collaborazione tra la Provincia di Bari e l’Arcidiocesi di Bari-Bitonto. Il “Villaggio Giovani” riproporrà l’esperienza che la diocesi pugliese realizzò nel 2005, quando Bari ospitò, sempre negli spazi della campionaria, il XXIV Congresso Eucaristico Nazionale. Il padiglione “Villaggio Giovani” verrà inaugurato sabato 11 settembre, subito dopo l’inaugurazione ufficiale della Fiera del Levante.

Essendo quindi una manifestazione a carattere vario, ogni anno vi è possibile trovare diverse esposizioni; le maggiori sono: la "Galleria delle Nazioni", che ospita espositori da tutto il mondo (specialmente India, Cina e Pakistan); lo "Spot & Fitness", il "Bazar del Levante", con rappresentanti del mercato alimentare e ludico. Per quanto riguarda invece il settore macchine utensili e meccatronica, assai sviluppato in Puglia, si svolge ogni due anni la BI-MU Mediterranea in collaborazione con UCIMU Sistemi per produrre, l'associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot ed automazione. La Fiera nacque nel 1929 dalla congiunta collaborazione del Comune di Bari, dell'Amministrazione Provinciale e della Camera del Commercio di Bari Il principale obiettivo dichiarato della fiera è l'internazionalizzazione dell'economia meridionale. La fiera del mezzogiorno si ripresenta come da tradizione a Bari dal 11 al 20 settembre,
Si tratta di una fiera formata da settori specializzati che costituiscono un panorama originale ed eterogeneo per rispondere alle numerose esigenze del mercato; una grandissima fiera con una decennale storia alle proprie spalle, sempre allineata allo stato dell’arte che le moderne tecnologie hanno raggiunto.
http://www.fieradellevante.it/

domenica 12 settembre 2010

Il 25 ed il 26 settembre 49 paesi europei apriranno gratuitamente le porte del patrimonio artistico

Il 25 ed il 26 settembre 49 paesi europei apriranno gratuitamente le porte del patrimonio artistico

Solopaca (Bn): Dal 9 al 16 la XXXIII Festa del'Uva

L'appuntamento solopachese si terrà dal 9 al 16 settembre, rappresenta l'evento più singolare data la presenza dei carri allegorici allestiti con migliaia di chicchi d'uva bianca e nera. Ad organizzarlo è la Pro Loco, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, l'Associazione Maestri Carraioli e la Cantina Sociale di Solopaca.A spasso nel tempo" è il tema scelto per l'edizione 2010 e sul quale stanno lavorando da qualche tempo i maestri carraioli per una proposta che comprende dieci carri più sei pannelli che, insieme al corteo storico, animeranno la spettacolare e attesa sfilata prevista dalle ore 9,30 di domenica 12 settembre.


Per maggiori informazioni si può telefonare alla Pro Loco di Solopaca allo 0824 977659, oppure visitare i siti internet www.festadelluvasolopaca.it e www.prolocosolopaca.it

La coltivazione della vite affonda le radici in tempi antichissimi. E come sempre avviene per ciò che è antico e costante, al lavoro dei campi ed alla produzione del vino si sono intrecciati e collegati fatti ed eventi di vita quotidiana sopravvissuti in racconti, documenti, storie e leggende che hanno accompagnato la comunità solopachese lungo il corso dei secoli, dando spazio e forme a tradizioni, folclore, usi e costumi.In questo clima, ha preso corpo e si è sviluppata la “Festa dell’Uva”. La sua origine risale al ’700 quando la Confraternita locale celebrava la Festa dell’Addolorata raccogliendo doni, soprattutto uva, trasportati su carri addobbati, per poi essere venduti in un’asta pubblica.Elemento fondamentale sono i carri allegorici, delle piccole opere d’arte, realizzati con chicchi di uva dai bravi maestri carraioli, che ogni anno, con fantasia, bravura e creatività riescono a comporre motivi, realizzare scene, interpretare soggetti e temi da proporre al pubblico, durante la sfilata, la seconda domenica di settembre di ogni anno.I carri d’uva di Solopaca sono un mirabile esempio di come un elemento naturale, l’uva, nelle abili mani di artisti artigiani diventi linguaggio, poesia, creatività cultura.

Video della Quintana di Foligno



La Quintana si tiene due volte l'anno, a Settembre (proprio in questi giorni ) e a Giugno.
Se volete pernottare in questo splendido luogo..mandatemi una mail.

sabato 11 settembre 2010

FOLIGNO e la "Giostra della Quintana"

La "quintana" era il nome che si dava alla quinta via dell'accampamento romano in cui si svolgeva l'addestramento dei soldati , i quali armati di lancia si scagliavano contro i fantocci.Oggi ha il sapore di un vero torneo cavalleresco che si svolge a Foligno, il tutto contornato da un corteo storico con figuranti in abiti che riproducono fedelmente la società del 600.
Ripresa nel 1946, si ispira a una gara a cavallo che risale al XVII secolo e che si proponeva di determinare l'ordine di priorità per un cavaliere d'onore nella fedeltà al principe o alla dama del cuore. La Giostra della Quintana è documentata fin dalla metà del 1400, ed i tradizionali costumi sono sempre stati realizzati da sarti dalla città ispirati alla moda di quel periodo,Foligno, durante il Palio della Quintana, rivive il clima di un torneo cavalleresco del '600. Dieci cavalieri in rappresentanza dei rioni Ammanniti, Badia, Cassero, Castrastagna, Croce Bianca, Giotti, La Mora, Morlupo, Pugilli, Spada, si affrontano nello stadio comunale, in una gara spettacolare,cavalieri in sella devono centrare con una lancia anelli di diametro sempre più piccolo pendenti dal braccio di una statua di legno raffigurante un guerriero del XVII sec. L a sera invece, la festa continua per le vie della città con  un corteo di 600 personaggi accompagnato da coreografie e da musiche barocche mentre nei palazzi patrizi e nelle strade adiacenti la piazza principale, si possono gustare le antiche ricette di piatti umbri del seicento.

FOLIGNO, città che in passato era crocevia di numerosi viandanti, mercanti e pellegrini, è divenuto un luogo di commercio, ricca di chiese e di palazzi storici offre un'ottima accoglienza, l'origine del nome è avvolto dall'incertezza forse derivante dal latino "fulgeo".L'antica Fulginea, scomparsa dopo le invasioni barbariche, rinasce ai piedi della Cattedrale di S. Feliciano di cui diventa il patrono e protettore della nuova città risorta.Divenne molto prospera sotto Federico Barbarossa, si ingrandì divenendo un comune autonomo,la "Civitas Fulginei", circondata da una cinta muraria, e all'esterno di questa un fosso.Nel 1600, il suo aspetto è immutato, è ancora rinchiusa da queste mura e le case hanno ancora un ricordo medioevale.Foligno era famosa per le sue fiere e le feste in onore del patrono San feliciano martire che l 'aveva evangelizzata nel 251 a.C.Sorgono nei pressi delle cartiere e stamperie, ma anche costruttori di organi che a Foligno hanno avuto una lunga tradizione.Il Duomo dedicato al patrono è uno dei monumenti più belli, costruita sul luogo della sepoltura del santo, l'elemento di spicco è il bellissimo portale romanico decorato con scene di Federico Barbarossa e Innocenzo III e simboli Evangelici. La chiesa di S.Maria Infraportas è il luogo più antico, anche questa caratterizzata da un portico del XI sec.la facciata è decorata da una bifora trilobata.Altri edifici di mirabile bellezza sono la chiesa di S.Domenico del 1251, il monastero di S.Lucia e i palazzi storici tra cui quello del Podestà, oggi sede del comune, in cui sono raffigurate le virtù cardinali e teologali.
DUOMO
A chi volesse trascorrere qualche giorno in questa splendida località umbra, mi contatti tramite mail e provvederò alla vostra sistemazione e ad oraganizzare un tour più dettagliato.
veduta dlla città



 



martedì 7 settembre 2010

Orvieto,cenni storici.

NECROPOLI  ETRUSCA
Il territorio di Orvieto fu abitato dagli Etruschi che ne hanno lasciato traccia nella Necropoli di Cannicella e del Crocifisso del Tufo. Ma i colonizzatori romani, finirono per dare vita a quella che oggi vediamo, soprattutto per la costruzione delle vie fluviali denominata “Urbs Vetus. Presa dai Goti, poi dai Bizantini , Orvieto divenne possedimento stabile dei Longobardi fino al IX sec.in cui svilupperà un periodo di progresso politico ed artistico, e fu oggetto del desiderio di molte famiglie . In seguito divenuta residenza preferita dai papi , soprattutto per la sua posizione strategica facilmente difendibile, visse il questo periodo più florido e fiorente per la città dal punto di vista artistico sostenuto dai mecenati prelati. Fu annessa al territorio italiano nel 1860, ed oggi è annoverata tra le perle della regione Umbria anche per la sua posizione strategica, molto vicina a principali città come Roma, Arezzo, e soprattutto il lago di Corbara e il Lago di Bolsena. Altri edifici, che caratterizzano, la città sono la Chiesa di S. Andrea, con il suo campanile quadrangolare, la Chiesa di S. Giovenale, luogo di culto romanico con una torre campanaria, il Palazzo di Papi, il Palazzo Soliano, noto come il palazzo di Bonifacio VIII, il pozzo di S. Patrizio, che assieme al Duomo è il più celebre monumento, un pozzo la cui costruzione fu voluta per la raccolta dell’acqua, progettato da Antonio da Sangallo il Giovane. La particolarità del pozzo è che è costituito da due rampe di scale parallele, ma non comunicanti.
Pozzo di S.Patrizo
 Tra le manifestazioni più note, si distinguono la Festa della Palombella, a Pentecoste e la Processione del Corpus Domini, in costume d’epoca., ed oggi è scenario di una delle più belle Rassegne Jazz “Umbria Jazz Winter”.

La Festa della Palombella ha antiche origini, fu istituita infatti per volere della famiglia Monaldeschi ad Orvieto nel XV secolo.
Il giorno della Pentecoste sul tiburio della Chiesa di San Francesco si colloca un'edicola raffigurante l'Empireo in cui si vede una colomba bianca, mentre sulle gradinate del Duomo che si trova di fronte, viene collocato un tabernacolo raffigurante un cenacolo.A mezzogiorno, dall'Empireo partono fuochi d'artificio, mentre la colomba lungo la corda metallica scende verso il tabernacolo.Dall'andamento della cerimonia si traggono auspici per l'anno a venire. Le associazioni animaliste forse riusciranno già dalla prossima edizione a far sostituire la povera colomba bianca con una posticcia.
Originariamente la festa della "Palombella" si svolgeva all'interno del Duomo, dal 1845 in poi, per rispetto della santità ed incolumità della Cattedrale, si spostò sulla piazza del Duomo, facendola partire dai tetti dei palazzi Saracinelli e Faina. Soltanto dal 1940, dal tetto della Chiesa di San Francesco.
Informazioni utili:
La Festa della Palombella ha luogo in piazza del Duomo - Orvieto (Terni)
Tel. +39.0763.34.17.72











 








DA UN MIRACOLO, QUELLO DI BOLSENA, SORGE UN DUOMO IMPONENTE, DOVE? AD ORVIETO

Il miracolo di bolsena, R. Sanzio
Secondo la tradizione, nel 1263 (o 1264) un sacerdote boemo, Pietro da Praga, fu assalito dal dubbio sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrati.In un periodo di controverse teologiche sul mistero eucaristico, il sacerdote intraprese un pellegrinaggio verso Roma, per pregare sulla tomba di Pietro e placare nel suo animo i dubbi di fede che, in quel momento, stavano mettendo in crisi la sua vocazione. La preghiera, la penitenza e la meditazione nella basilica di San Pietro rinfrancarono l'animo del sacerdote, che riprese quindi il viaggio di ritorno verso la sua terra,ma sulla via Cassia, si fermò a pernottare nella chiesa di Santa Cristina a Bolsena.Il ricordo della martire Cristina, la cui fede non aveva vacillato di fronte all'estremo sacrificio del martirio, turbò nuovamente il sacerdote e, il giorno dopo, chiese di celebrare messa nella chiesa. Di nuovo tornò l'incertezza di quello che stava facendo; Di nuovo i suoi dubbi cominciarono a turbargli la mente e il cuore; pregò intensamente la santa perché intercedesse presso Dio di donargli quella forza.Al momento della consacrazione, mentre teneva l'ostia sopra il calice, pronunciate le parole rituali, questa apparve visibilmente rossa di sangue, al sacerdote mancò la forza di completare il rito e fra stupore ed emozione avvolse l’eucarestia e la portò con se in sagrestia. Accompagnato dai canonici di Santa Cristina e dai testimoni del prodigio, si recò nella vicina Orvieto dove temporaneamente soggiornava con la sua corte papa Urbano IV, al quale confessò il suo dubbio chiedendo il perdono e l'assoluzione. Il sommo pontefice inviò subito a Bolsena, Giacomo, vescovo di Orvieto, accompagnato, secondo la leggenda, dai teologi Tommaso d'Aquino e Bonaventura da Bagnoregio, per verificare il fatto e portare fino a lui le reliquie. Nello stesso tempo, durante la permanenza di Urbano IV a Orvieto, venne istituita dal pontefice la solennità del Corpus Domini.

(Benedetto Buglioni, La Messa di Bolsena 1496)

La cattedrale di allora, agli orvietani sembrò indegna per custodire la reliquia, cosi iniziarono i lavori per la costruzione di una nuova chiesa che avrebbe superato tutte le altre in splendore e magnificenza..per secoli il legame tra il miracolo e la costruzione del Duomo è sopravissuto, considerato di solido fondamento anche da studiosi come Luigi Fiumi. Papa Giovanni Paolo II( Il Grande aggiungo io, e scusate se è poco..) ha recentemente cercato di far chiarezza su questa leggenda" affermando, nell'omelia pronunciata dal Duomo di Orvieto il 17 giugno 1990, giorno del Corpus Domini, che: "anche se la sua costruzione [del Duomo] non è collegata direttamente alla solennità del Corpus Domini, istituita dal papa Urbano IV con la Bolla Transiturus, nel 1264, né al miracolo avvenuto a Bolsena l'anno precedente, è però indubbio che il mistero eucaristico è qui potentemente evocato dal corporale di Bolsena, per il quale venne appositamente fabbricata la cappella, che ora lo custodisce gelosamente".
http://www.opsm.it/
                                                                          IL DUOMO

La costruzione avvenne nel 1290, a cui partecipa al progetto Arnolfo di Cambio, viene innalzato una ampio vano, con transetto e le navate che furono unificate grazie ad archi longitudinali., intorno al 1308 si convoca da Siena l'architetto e scultore Lorenzo Maitani per dar consolidamento alle strutture murarie ( i suoi progetti sono oggi nel Museo dell'opera del Duomo)La facciata segue uno schema fortemente geometrico con lastre marmoree scolpite e che intendono, come di consueto fa la storia dell'arte, narrare le scene bibliche sia dell'Antico Testamento, che  Evangeliche.L'intervento di Maitani segnava così l'ingresso del gotico nella costruzione e fu così determinante che il Duomo è rimasto legato al suo nome. Al suo progetto, che condusse fino alla balconata, lavorarono tutti gli artisti che dopo di lui si susseguirono nella direzione del cantiere. Ma forse pochi sanno che prima del Duomo esistevano infatti due chiese, la chiesa episcopale di S. Maria, piuttosto malridotta, e la chiesa parrocchiale di S. Costanzo. Alcuni studiosi hanno fatto delle ipotesi per localizzare le due chiese: si può sostenere che la chiesa posizionata sotto la navata centrale dell'attuale Duomo (della quale esistono le fondamenta) sia stata quella di S. Costanzo; mentre della chiesa di S. Maria de episcopatu è invece  quello dell'attuale palazzo Soliano vicino al vescovato vecchio.
All'inizio del Quattrocento fu deciso, come si era fatto in precedenza per la cappella del Corporale, di utilizzare i contrafforti e gli archi rampanti costruiti dal Maitani per aggiungere al duomo un'altra cappella, la Cappella Nova o di S. Brizio, i cui lavori saranno conclusi nel 1444,Tra i pittori famosi del tempo la scelta cadde sul Beato Angelico col quale l'Opera del Duomo stipulò un contratto nel 1447, e nello stesso anno il pittore si trasferì a Orvieto con la sua équipe, di cui facevano parte Benozzo Gozzoli e altri aiuti ai quali si aggiunse l'orvietano Pietro di Nicola Baroni.Il tema degli affreschi stabilito con l'Angelico fu il Giudizio Universale Passeranno cinquant'anni esatti (1449-1499) perché dopo qualche perplessità sulla scelta del pittore si affidasse a Luca Signorelli l'incarico di completare un'opera appena iniziata. Il tema naturalmente rimase lo stesso ma il programma iconografico delle pareti fu certamente rivisto. Signorelli predispone scenograficamente al disopra del cornicione orizzontale centrale lo spazio illusorio che accoglierà, adattandole ai comparti architettonici, le grandi scene evocate dal Giudizio Universale, le scene sono cosi disposte: Anticristo, Finimondo, Resurrezione della carne, Giudizio, Eletti/Paradiso e Dannati/Inferno così convincente eppure incredibile, realistica e pura finzione. L'unico modo corretto ,che si può consigliare al visitatore, per ammirare il capolavoro del Signorelli lo suggerisce lui stesso, ritratto in un angolo mentre guarda la sua opera.
Orari per visitare il Duomo:
feriale: 9,30 - 13,00 14.30- 17.00


festivo: 14.30- 17.30    Biglietteria: tel 0763 343592 biglietteria@operadelduomo.it